Siamo alle solite, Le "testare dell'amore" attaccano a testa bassa chiunque osi protestare contro il Premier e non tralasciano niente e nessuno: opposizione tutta, donne, insegnanti, studenti, scrittori, giornalisti, credenti e non credenti, magistrati, giudici, avvocati.....L'elenco ormai è talmente lungo da abbraccia qualsiasi categoria accusata di appropriazione indebita della piazza. Ci sarebbe veramente da ridere se la faccenda non fosse, invece, tremendamente seria. L'ultimo a cadere sotto la scure de Il Giornale, è il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Definito un tribuno della plebe che arringa la folla ,reo di manifestare al "C-day" e di metterci la faccia con un appassionato e applauditissimo intervento sul palco romano, viene caldamente invitato a dimettersi su consiglio di Cicchitto and company. Per la verità, Il ministro della Giustizia Alfano, ha escluso categoricamente l'avvio di qualsiasi procedimento disciplinare rendendosi forse conto che ,a troppo tirare, la corda si spezza! Bene ha fatto Ingroia a chiarire pubblicamente la sua posizione e a dire che anche un magistrato ha il diritto e il dovere di esprimere le proprie opinioni, annunciando anche azioni legali nei confronti dei giornali che lo hanno attaccato.Fino a prova contraria, la nostra Costituzione garantisce il diritto ad esprimere le proprie opinioni ma, per le "testate dell'amore", questo diritto non è previsto ad alcun tipo di opposizione.Si facciano coraggio, sono convinta che l'amore alla fine vincerà ma che "l'happy-end" non li lascerà contenti.
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