venerdì 8 aprile 2011

La buona novella su depositi e scorie nucleari, quelli che la normativa definisce "parchi tecnologici", e non è uno scherzo.

Oggi voglio comunicare una buona notizia. Non potendone più di Berlu and company, mi prendo una pausa di "disintossicazione" anche se le notizie dal solito fronte, sono come di regola  allarmanti e avvilenti. La buona novella di oggi , ci dice che l'Istituto di Vulcanologia e Geofisica comunica ufficialmente di non aver mai avviato indagini relative a stabilire aree idonee allo stoccaggio di scorie nucleari  e sottolinea inoltre che, Lazio e Campania, sono regioni  a rischio con ampie aree ad alta sismicità. La precisazione era obbligatoria poichè, nei giorni scorsi, proprio la responsabile del deposito scorie dell'Istituto, tal Fedora Quattrocchi,aveva dichiarato che Lazio e Campania, presentavano aree potenzialmente idonee per ospitare depositi di scorie nucleari. La studiosa aveva anche definito "fortunate" le due Regioni.  Si, avete capito bene, proprio così, Lazio e Campania "fortunate" per "l'onore" di poter ospitare nel sottosuolo parchi tecnologici di scorie nucleari. Qualche volta la fortuna gira, sembrava dirci  la Quattrocchi, niente privilegi al Nord di Bossi, l'onore era tutto dal Lazio in giù. Mi permetto di far modestamente notare alla  studiosa  in questione che, sebbene i depositi vengano carinamente chiamati "parchi tecnologici", sono in realtà raccoglitori di scorie nucleari e che nessuna passione per il proprio lavoro giustifica le sue parole. Scorie nucleari, capito? Se proprio ci tiene ad essere super fortunata, che se   lo  faccia in casa un parchetto tecnologico su misura solo per lei ,così da poter dire allegramente ogni giorno:" Oh, come sono fortunata".

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